Relazione di Armando Mattioli all’Assemblea del Distretto 207
Livorno, 19-20 Giugno 1982
Nella sua relazione il Governatore uscente Armando Mattioli ha riassunto in una breve serie di flash i traguardi raggiunti dal 207° Distretto nel corso dell’Annata 1981-1982.
Ne riportiamo alcuni.
Dopo aver accennato al Forum dei Club della fascia costiera tirrenica, svoltosi a Civitavecchia il 15 maggio, e la seconda Conferenza interdistrettuale del 14-15-16 maggio nelle valli del Comacchio, l’Oratore ha sottolineato la realizzazione della ‘Fondazione Galileo Galilei’.

“Per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana il nome del Rotary appare sulla Gazzetta Ufficiale. Forse sorriderete a questa affermazione che Bolelli fece al Congresso; tuttavia, se riflettete, anche sotto questo emblematico profilo l’essere diventato, quel premio, una fondazione costituisce motivo di successo”.

Ed ancora, Mattioli ha accennato alle giornate di informazione rotariana svoltesi al Ciocco.

“Eravamo circa 500, pochi in confronto dei 4.000 rotariani del Distretto”.

Ed infine, il Congresso (841 partecipanti, comprese le mogli di rotariani e gli ospiti).
Mattioli ha quindi sottolineato che le lettere mensili sono state tutte puntualmente inviate; a tutte le lettere dei rotariani (e non sono poche) è stata data risposta; i rapporti con tutti i rotariani sono stati ottimi e, quanto alle visite ai Club, sono state sempre e soltanto motivo di gioia. In almeno tre occasioni – ha ricordato Mattioli – erano presenti il 100 % dei soci del Club.
Questo per non parlare poi di quanto realizzato dalle singole commissioni, nessuna esclusa.
Mattioli ha così concluso:

“E’ stato detto dal nostro Past Governor Avv. Gelati: ‘Quello che si fa non è notoriamente appagante. Andiamo alla ricerca di qualche cosa che ci faccia sentire tutti i giorni, sempre, l’orgoglio di essere Rotariani’.
Però di ciò deve parlarvi Gianfranco Napoli, perché l’avvenire è suo.
Io posso soltanto dirvi cosa mi ha animato durante questi dodici mesi. E mi hanno animato due o tre concetti.
Ricordo ancora Barone: ‘Essere rotariani è una scelta morale’. Mi permetterei di aggiungere: ‘E’ anche una scelta di campo’. Ho sempre sostenuto e se mai mi fosse dato ripeterlo lo farei con convinzione, che ‘Le rotary est fair bien’ ma è anche ‘le fair savoir’.
Ragione mi pare abbia il membro del Board, Vianelli, che proprio nel Congresso del 208° Distretto, a proposito dell’ormai famoso problema della politica del Rotary e del Rotary nella politica, ha detto testualmente: ‘Ogni argomento, oggi, riveste un carattere politico. E se è vero che il Rotary non deve fare politica, è però vero che la politica può entrare nel Rotary’.
E’ stato forse il primo – comunque fra i primi – a dire tanto.
Ma soprattutto ho una convinzione. Che dove l’amico Gelati ha particolarmente ragione è là dove dice che per sentirsi pienamente appagati, per sentire l’orgoglio di essere rotariani, per capire che ‘essere rotariani’ significa tutto sommato qualcosa, occorrono almeno tre cose: Conoscere il Rotary, Capire il Rotary, Credere nel Rotary.
Ora, vedete, chi vi parla, forse il Rotary non lo conosce perfettamente bene. Il ‘Manuale’ non si finisce mai di conoscerlo. Forse ha avuto del Rotary una concezione non del tutto ortodossa.
Però mi dovete lasciare almeno questa soddisfazione, amici!
Che almeno, nel Rotary, io ho creduto e credo veramente. E se mi lasciate questa soddisfazione, se mi lasciate questa illusione, se mi lasciate uscire da quest’aula pensando che siete convinti che veramente nel Rotary io ho creduto e che, se ho sbagliato, l’ho fatto sempre avendo presente che il Rotary è una cosa molto, infinitamente più grande di quello che ciascuno di noi alle volte essa cosa consideri, questo, consentitemi è il regalo più grande che questa assemblea possa rendermi”
Grazie.