“Nell’Italia chiusa e provinciale dei primi anni
Venti il Rotary rappresentò un soffio di
modernità, di spregiudicatezza, di meditato
ottimismo. L’incontro dei rotariani in un grande
albergo per desinare assieme costituiva una
novità che modificava vecchie e consolidate
abitudini familiari. Il passare qualche ora alla
settimana con gli altri rotariani per discutere
liberamente i problemi dell’industria e delle
professioni e le prospettive di lavoro appariva
quasi rivoluzionario in una società che era
dominata dalla riservatezza e dal timore di far
conoscere agli altri i fatti propri.
....................
La nozione del ‘servire’ e del bene comune non
costituiva più patrimonio di pochi, ma si
riconosceva come finalità dell’Associazione.”
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E.Cianci – pag. 25
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Il Rotary International ammette il Club:
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Bologna |
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I Clubs del Distretto 46 che tutt’oggi fanno
parte del Distretto 2070 diventano quattro.Il
Distretto 46 conta 18 Club e 752 Soci. Nei
Clubs emergono personalità di grande rilievo che
contribuiranno a costruire la storia del Rotary
italiano sia dal lato morale sia dal lato
organizzativo.
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